Gli scavi al porto di Livorno diventeranno i terminali di accesso e uscita di una delle opere più importanti dello scalo labronico, il condotto sotterraneo destinato ad ospitare i tubi dell’Eni che oggi sono posizionati lungo le sponde del canale di accesso in porto e che restringono gli spazi di manovra alle navi contenitori più grandi, rendendo così complicata l’accessibilità della Darsena Toscana.
Viste dall’alto, infatti, appaiono come due buche profonde appena tre metri, con 16 e 13 metri di diametro, posizionate rispettivamente una davanti alla Torre del Marzocco, l’altra sulla sponda del Magnale. Quando saranno terminati i lavori di realizzazione dei diaframmi in cemento armato e avviati così i lavori di scavo, il progetto del micro-tunnel inizierà a prendere definitivamente forma, diventando qualcosa di più che non un semplice disegno. L’intera fornitura di calcestruzzo, oltre 5 mila metri cubi, è affidata a Colabeton con l’impianto di Livorno.
I primi getti sono iniziati a Gennaio di quest’anno per la realizzazione dei 18 diaframmi costituenti il pozzo più grande. Ogni diaframma è stato realizzato con 140 mc di CLS Rck45 S5 XS2 D25*CEM II 42.5 R, mentre, con le temperature più calde, i 18 diaframmi da 120 mc ciascuno, che costituiscono il pozzo più piccolo, sono stati realizzati con BeSlow Rck45 S5 XS2 D25*CEM II 42.5 R per la sua peculiarità di mantenere la lavorabilità per 6 ore.